martedì 12 febbraio 2013

Lettera ai parlamentari sul riordino dei Licei (dicembre 2009)

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Alla On. Valentina Aprea
Agli Onorevoli membri della VII Commissione Cultura della Camera
e p.c., Al Presidente e ai Senatori membri della VII Commissione del Senato della Repubblica

28 dicembre 2009

Oggetto: bozza di parere presentata in VII Commissione della Camera dei Deputati dall'On. Aprea nella seduta del 17 dicembre u.s., relativa allo «Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei. Atto n. 132.»
           
Le sottoscriventi Associazioni, vista la bozza di parere di cui all’oggetto,
            premesso che si ritiene utile e opportuna l’attivazione del Liceo musicale e coreutico unitamente a quella degli altri Istituti secondari superiori, auspicando anche che “Musica” sia presente nei piani di studio di tutte le scuole secondarie di II grado, e che vengano emanate specifiche norme per il potenziamento dei corsi a indirizzo musicale nelle scuole secondarie di I grado, naturale premessa dei corsi del Liceo musicale e coreutico,
            osservano quanto segue:
1. In merito al punto 7 della bozza di parere:
«7) si rende necessario inoltre rafforzare, per quanto riguarda il liceo musicale e coreutico, il monte ore destinato alle discipline storiche di indirizzo, quali storia della musica e storia della danza, al fine di meglio garantire una solida preparazione culturale»,
            si fa presente che la “solida preparazione culturale”, nel liceo musicale e coreutico, la si ottiene non solo aumentando il monte ore delle discipline storiche (fatto in sé condivisibile), ma anche programmando momenti formativi a carattere interdisciplinare in cui far interagire la storia con le altre discipline musicali, con la letteratura e le altre arti. Va infatti ricordato che la “pratica” strumentale non si esaurisce in un mero “esercizio tecnico” fine a se stesso, ma si sostanzia, nel momento dell'apprendimento strumentale stesso, con approfondimenti di carattere storico e culturale al fine di realizzare una “interpretazione” adeguata dell'opera.
2. Per quanto riguarda le osservazioni del punto 8:
«8) sempre con riferimento al liceo musicale e coreutico, nelle more del processo di attuazione della legge n. 508 del 1999 e del riordino del settore, appare necessario privilegiare la scelta di attivazione delle sezioni previste dall'articolo 13, comma 6, dello schema di decreto attraverso lo strumento della convenzione tra licei ed istituzioni dell'Afam consentito dall'articolo 2, comma 8, lettera g), della medesima legge 508/1999. Ciò, al fine di tutelare la tradizione di eccellenza degli studi musicali e coreutici, integrandola con la tradizione liceale, e di tutelare la possibilità di accesso all'Alta formazione artistica, musicale e coreutica»,
            si valuta che - pur ritenendo possibile (e per altri versi necessaria) un'interazione tra istituzioni AFAM e Licei al fine di collaborazioni e scambi funzionali, in particolare, all'orientamento per il proseguimento degli studi post-secondari - il Liceo musicale e coreutico debba essere strutturato e reso funzionante in piena autonomia, prevedendo quanto prima un corpo docente con ruoli specifici e relative classi di concorso (assunto a tempo indeterminato) per tutte le discipline previste dal piano di studi.
            La “tradizione di eccellenza degli studi musicali” non si può preservare solo affidando l'insegnamento a docenti di conservatorio che, tra l’altro, difficilmente potrebbero garantire, per i cinque anni del liceo, quella continuità didattica indispensabile (questa sì) a sviluppare appunto l’”eccellenza”. Senza contare i problemi di natura giuridica e contrattuale connessi agli obblighi della funzione docente del segmento secondario (partecipazione ad organi collegiali, condivisione del momento delle valutazioni, programmazione del POF, ecc.) cui dovrebbero ottemperare docenti del comparto AFAM, di pari grado universitario (sarebbe in sostanza come ipotizzare che a insegnare “Storia della musica” nei futuri Licei fossero chiamati, “per garantire le eccellenze” i professori universitari in discipline musicologiche).
            Desideriamo poi richiamare l’attenzione sul fatto che, tra i diplomati e abilitati nei Conservatori nonché tra i docenti già in ruolo nel segmento della secondaria di I e II grado, non mancano certamente professionalità adeguate a svolgere il ruolo di docenti di materie musicali con specifiche competenze ed “eccellenze”, nonché con esperienza specifica nel comparto Scuola.
3. Infine, in relazione al punto 9:
«9) si ritiene inoltre necessario verificare la possibilità di superare, senza oneri aggiuntivi, il limite posto di 40 sezioni musicali e 10 sezioni coreutiche»,
            pur consapevoli dei limiti di copertura economica entro cui l’attuazione della riforma è costretta, riteniamo importante che venga auspicato uno sforzo complessivo dei vari soggetti chiamati ad intervenire economicamente, al fine di predisporre, in ordine al personale qualificato da assumere, all’adeguamento acustico degli ambienti, alle attrezzature e agli strumenti da mettere a disposizione degli studenti, alle biblioteche da attrezzare con partiture e pubblicazioni specifiche, ecc., un adeguato investimento, superando l’idea che si tratti di una spesa improduttiva.
            Dopo decenni di attesa di precise e concrete scelte politiche in ordine alla conduzione a sistema della formazione musicale nei diversi gradi d’istruzione, l’assenza di questo segnale di inequivocabile investimento sul futuro dei nostri giovani artisti risulterebbe per certi versi sin offensiva alla coscienza civica e culturale di un Paese dalle invidiabili e ricche tradizioni artistico-culturali (scritte e orali) quale l’Italia.  
            Auspichiamo quindi che il parere della Commissione possa in qualche modo accogliere le osservazioni qui espresse e sollecitiamo i Parlamentari competenti a farsi carico delle istanze che provengono da chi, quotidianamente, dentro e fuori la “trincea” della scuola, cerca di far sì che la formazione musicale di tutti i cittadini non sia ridotta a optional di svago, ma sia considerata componente fondamentale per lo sviluppo della persona e, in quanto arte e scienza, risorsa professionale, culturale nonché economica.

Le Associazioni

- AIdSM – Associazione Italiana delle Scuole di Musica
- AIKEM – Associazione Italiana Kodaly per l’Educazione Musicale
- CAM Centro Attività Musicali Aureliano - Roma
- CODIM – Comitato Docenti Indirizzo Musicale
- COMusica – Coordinamento dell’Orientamento Musicale
- Coordinamento nazionale per la riforma della formazione artistica, musicale e coreutica
- DDM-GO Docenti Didattica della Musica – Gruppo Operativo
- FIM – Federazione Italiana Musicoterapeuti
- La Musica Interna – Bologna
- Liberenote Musica e cultura - Firenze
- Musicheria e CSMDB – Centro Studi musicali e sociali “Maurizio Di Benedetto”
- OSI – Orff Schulwerk Italiano
- ReteA77 - Coordinamento degli abilitati e abilitandi in strumento musicale e Anief - Associazione nazionale professionale e sindacale
- Scuola Popolare di Musica di Testaccio – Roma
- Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia – Roma
- SIEM - Società Italiana per l’Educazione Musicale