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Alla On. Valentina Aprea
Agli Onorevoli membri della
VII Commissione Cultura della Camera
e p.c., Al Presidente e ai Senatori
membri della VII Commissione del Senato della Repubblica
28 dicembre 2009
Oggetto: bozza di parere presentata in VII Commissione della
Camera dei Deputati dall'On. Aprea nella seduta del 17 dicembre u.s., relativa
allo «Schema di decreto del Presidente
della Repubblica recante regolamento concernente la revisione dell'assetto
ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei. Atto n. 132.»
Le sottoscriventi Associazioni, vista la bozza di parere di
cui all’oggetto,
premesso
che si ritiene utile e opportuna l’attivazione del Liceo musicale e coreutico
unitamente a quella degli altri Istituti secondari superiori, auspicando anche
che “Musica” sia presente nei piani di studio di tutte le scuole secondarie di
II grado, e che vengano emanate specifiche norme per il potenziamento dei corsi
a indirizzo musicale nelle scuole secondarie di I grado, naturale premessa dei
corsi del Liceo musicale e coreutico,
osservano
quanto segue:
1. In merito al punto 7 della bozza di parere:
«7) si rende necessario inoltre rafforzare, per quanto riguarda il liceo
musicale e coreutico, il monte ore destinato alle discipline storiche di
indirizzo, quali storia della musica e storia della danza, al fine di meglio
garantire una solida preparazione culturale»,
si
fa presente che la “solida preparazione culturale”, nel liceo musicale e
coreutico, la si ottiene non solo aumentando il monte ore delle discipline
storiche (fatto in sé condivisibile), ma anche programmando momenti formativi a
carattere interdisciplinare in cui far interagire la storia con le altre
discipline musicali, con la letteratura e le altre arti. Va infatti ricordato
che la “pratica” strumentale non si esaurisce in un mero “esercizio tecnico”
fine a se stesso, ma si sostanzia, nel momento dell'apprendimento strumentale
stesso, con approfondimenti di carattere storico e culturale al fine di
realizzare una “interpretazione” adeguata dell'opera.
2. Per quanto riguarda le osservazioni del punto 8:
«8) sempre con riferimento al liceo musicale e coreutico, nelle more del
processo di attuazione della legge n. 508 del 1999 e del riordino del settore,
appare necessario privilegiare la scelta di attivazione delle sezioni previste
dall'articolo 13, comma 6, dello schema di decreto attraverso lo strumento
della convenzione tra licei ed istituzioni dell'Afam consentito dall'articolo
2, comma 8, lettera g), della medesima legge 508/1999. Ciò, al fine di tutelare
la tradizione di eccellenza degli studi musicali e coreutici, integrandola con
la tradizione liceale, e di tutelare la possibilità di accesso all'Alta
formazione artistica, musicale e coreutica»,
si
valuta che - pur ritenendo possibile (e per altri versi necessaria)
un'interazione tra istituzioni AFAM e Licei al fine di collaborazioni e scambi
funzionali, in particolare, all'orientamento per il proseguimento degli studi
post-secondari - il Liceo musicale e coreutico debba essere strutturato e reso
funzionante in piena autonomia, prevedendo quanto prima un corpo docente con
ruoli specifici e relative classi di concorso (assunto a tempo indeterminato)
per tutte le discipline previste dal piano di studi.
La
“tradizione di eccellenza degli studi musicali” non si può preservare solo
affidando l'insegnamento a docenti di conservatorio che, tra l’altro,
difficilmente potrebbero garantire, per i cinque anni del liceo, quella
continuità didattica indispensabile (questa sì) a sviluppare appunto l’”eccellenza”.
Senza contare i problemi di natura giuridica e contrattuale connessi agli
obblighi della funzione docente del segmento secondario (partecipazione ad
organi collegiali, condivisione del momento delle valutazioni, programmazione
del POF, ecc.) cui dovrebbero ottemperare docenti del comparto AFAM, di pari
grado universitario (sarebbe in sostanza come ipotizzare che a insegnare
“Storia della musica” nei futuri Licei fossero chiamati, “per garantire le
eccellenze” i professori universitari in discipline musicologiche).
Desideriamo
poi richiamare l’attenzione sul fatto che, tra i diplomati e abilitati nei
Conservatori nonché tra i docenti già in ruolo nel segmento della secondaria di
I e II grado, non mancano certamente professionalità adeguate a svolgere il
ruolo di docenti di materie musicali con specifiche competenze ed “eccellenze”,
nonché con esperienza specifica nel comparto Scuola.
3. Infine, in relazione al punto 9:
«9) si ritiene inoltre necessario verificare la possibilità di superare,
senza oneri aggiuntivi, il limite posto di 40 sezioni musicali e 10 sezioni
coreutiche»,
pur
consapevoli dei limiti di copertura economica entro cui l’attuazione della
riforma è costretta, riteniamo importante che venga auspicato uno sforzo
complessivo dei vari soggetti chiamati ad intervenire economicamente, al fine
di predisporre, in ordine al personale qualificato da assumere, all’adeguamento
acustico degli ambienti, alle attrezzature e agli strumenti da mettere a
disposizione degli studenti, alle biblioteche da attrezzare con partiture e
pubblicazioni specifiche, ecc., un adeguato investimento,
superando l’idea che si tratti di una spesa
improduttiva.
Dopo
decenni di attesa di precise e concrete scelte politiche in ordine alla
conduzione a sistema della formazione musicale nei diversi gradi d’istruzione,
l’assenza di questo segnale di inequivocabile investimento sul futuro dei
nostri giovani artisti risulterebbe per certi versi sin offensiva alla
coscienza civica e culturale di un Paese dalle invidiabili e ricche tradizioni
artistico-culturali (scritte e orali) quale l’Italia.
Auspichiamo
quindi che il parere della Commissione possa in qualche modo accogliere le
osservazioni qui espresse e sollecitiamo i Parlamentari competenti a farsi
carico delle istanze che provengono da chi, quotidianamente, dentro e fuori la
“trincea” della scuola, cerca di far sì che la formazione musicale di tutti i
cittadini non sia ridotta a optional di svago, ma sia considerata componente
fondamentale per lo sviluppo della persona e, in quanto arte e scienza, risorsa
professionale, culturale nonché economica.
Le Associazioni
- AIdSM – Associazione Italiana delle Scuole di Musica
- AIKEM – Associazione Italiana Kodaly per l’Educazione
Musicale
- CAM Centro Attività Musicali Aureliano - Roma
- CODIM – Comitato Docenti Indirizzo Musicale
- COMusica – Coordinamento dell’Orientamento Musicale
- Coordinamento nazionale per la riforma della formazione
artistica, musicale e coreutica
- DDM-GO Docenti Didattica della Musica – Gruppo Operativo
- FIM – Federazione Italiana Musicoterapeuti
- La Musica Interna – Bologna
- Liberenote Musica e cultura - Firenze
- Musicheria e CSMDB – Centro Studi musicali e sociali
“Maurizio Di Benedetto”
- OSI – Orff Schulwerk Italiano
- ReteA77 - Coordinamento degli abilitati e abilitandi in
strumento musicale e Anief - Associazione nazionale professionale e sindacale
- Scuola Popolare di Musica di Testaccio – Roma
- Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia – Roma
- SIEM - Società Italiana per l’Educazione Musicale