Alla segreteria del
Presidente della Repubblica
Alla VII Commissione
Senato
Presidente
Alla VII Commissione
Camera
Presidente
Al Ministro
Franceschini
dr giuseppe battaglia
sottosegretario Ilaria
Borletti Buitoni
Al Presidente Comitato
Nazionale Apprendimento pratico della Musica On. Luigi Berlinguer
p. c. Al Presidente del
Partito Democratico Matteo Orfini
Alla Senatrice Pina
Maturani
Alla Senatrice Elena
Ferrara
Sandro Cappelletto
Angelo Foletto
Oggetto: Appello del Forum Nazionale per l’Educazione Musicale per un
intervento urgente che possa risolvere le criticità emerse dalle ultime vicende
FUS.
Il Forum Nazionale per
l’educazione Musicale, organismo composto da 25 federazioni ed associazioni
nazionali accreditate che raccolgono insegnanti delle Istituzioni pubbliche
(Università, Conservatori di musica, Medie ad indirizzo musicale), e le
principali associazioni del Terzo Settore metodologiche, bande, cori e scuole
di musica con oltre 160mila aderenti
esprime la più viva
preoccupazione per quanto emerso dall’applicazione del DM 1 luglio 14, che
regolamenta il FUS per quanto concerne le attività del Titolo 3° della legge
800/67, tuttora in vigore e chiede un urgente intervento diretto del Ministero
atto a sanare la situazione che porterà nei prossimi mesi alla chiusura di
strutture fondamentali nella vita culturale del nostro paese, quali ad esempio
ANBIMA (Bande), CEMAT (Musica contemporanea) e FENIARCO (Cori).
Le Associazioni concertistiche, i
Festivals, e le iniziative facenti capo all’ex art. 40 (abrogato, legge 800/67)
che raggruppava i corsi di perfezionamento per canto, strumenti, composizione:
i concorsi di canto, strumenti singoli, da camera, di composizione, di ricerca
musicologica; attività della musicologia e della ricerca; la promozione musicale;
il sostegno alle nuove carriere in particolare per la musica contemporanea.
Queste iniziative – tutte – sono state inserite in un solo capitolo chiamato
Azioni Trasversali.
A differenza delle altre in esame
tali Azioni vengono valutate dalla Commissione solo e unicamente su una base
Qualitativa – senza i parametri della Quantità, essendo impossibile farvi
riferimento per la diversa ossatura delle sue manifestazioni.
I soggetti delle Azioni
trasversali, ridotti al nr. di 15 finanziabili (nel 2014 furono 180 circa!)
hanno dovuto competere tra di loro su operatività del tutto disomogenee, e ciò
ha creato non poco sconcerto per i risultati ottenuti e per la totale non
trasparenza dei programmi presi in esame.
Sono state danneggiate così per
erronea valutazione strutture che da decenni ricevevano il contributo, come ad
esempio la Federazione Cemat (finanziata per 19 anni consecutivi; nel 2014, con
185.000 euro) o la Feniarco (finanziata da trent’anni contributo 2014 160mila
€).
Ancor più grave è dover constatare
che queste decisioni arrivano con ritardo, ad attività e programmi già avviati,
in parte conclusi e in parte ancora in corso. Ciò crea una situazione
insostenibile che andrà a compromettere la vita stessa di queste e altre
realtà, arrecando un danno irreparabile alla cultura musicale del nostro paese
che proprio nelle iniziative diffuse nel territorio trova un straordinaria
linfa vitale che non può essere disattesa.
Ma la delusione va ancora oltre,
perché questa decisione disconosce il valore e il ruolo che queste entità
rappresentano per il nostro paese. Esse infatti sono parte di quel patrimonio
culturale immateriale riconosciuto dalla Convenzione UNESCO di Parigi del 2003
(poi ratificata con Legge nazionale n. 167 del 2007), che vede nei gruppi e
nelle comunità locali una parte viva, diffusa e importante di esso.
Feniarco e Anbima raccolgono
attorno a sé ben 6.000 gruppi tra cori e bande musicali che operano su tutto il
territorio nazionale con straordinario impegno, passione e dedizione, costituendo
un presidio territoriale fondamentale ed un lavoro di rete davvero unico. La
Federazione Cemat è da due decenni l’unico ente italiano a sostegno della
musica contemporanea, con innumerevoli programmi che ne promuovono la
conoscenza.
Invitiamo pertanto il Ministero a porre urgente rimedio a questa
incresciosa e ingiusta situazione, anche con fondi extra FUS, al fine di
riassegnare, per il triennio 2015-2017, il dovuto sostegno a questi soggetti.